Il bancomat corrisponde ormai ad una tecnologia parecchio conosciuta anche se non viene utilizzato il circuito omonimo, diventando addirittura una parte integrante dell’immaginario comune, dato che “Fare un bancomat” definisce, ad oggi, un’azione che è spesso inerente all’effettuare delle operazioni telematiche presso uno sportello ATM, come ad esempio prelevare del denaro contante.
Se il bancomat è stata una vera e propria novità sia dal punto di vista tecnologico che da quello concettuale, dagli anni 80 del 20° secolo, ad oggi la situazione è sensibilmente diversa rispetto a quanto accadeva qualche decade fa. Con la sempre più progressiva forma di diffusione maggiore del denaro elettronico, i costi legati al mantenimento degli sportelli Bancomat sono ormai del tutto cambiati.
Per le banche mantenere attivi i terminali è sempre più costoso perché in linea di massima sono sempre meno presenti sul nostro territorio nazionale, anche se in questi ultimi due anni il numero dei prelievi effettuati è leggermente aumentato rispetto a ciò che accadeva anni fa anche perché diverse banche online offrono prelievi gratuiti da effettuare presso ATM di altri istituti di credito differenti.
Parlando dello “spettro” di prelievi più costosi in termini di commissioni, c’è da dire che esso non è fatto stato campato per aria, dato che la stessa Bancomat ha fatto varie richieste all’Antitrust al fine di chiedere la dismissione della commissione interbancaria. Stiamo parlando della tariffa fissa che si attiva nel momento in cui sono state prelevate alcune somme di denaro presso uno sportello bancario che non fa parte del nostro “gruppo”.
Allerta sportelli Bancomat: che cosa succede?
La commissione in genere è fissa e di solito è determinata dal tipo di circuito che è impiegato come ad esempio per il Bancomat si tratta di un sovraprezzo di 49 centesimi di euro, un importo che può aumentare con certi costi che sono decisi dalla banca stessa. Almeno per l’anno 2023, vediamo che la situazione non dovrebbe cambiare, anche perché l’Antitrust ha considerato non equo una diversa forma di tariffazione che sarebbe stata decisa dalle singole banche.
Tutto ciò avviene perché in questo modo le commissioni più influenti avrebbero potuto sviluppare dei costi ancora più alti, a volte anche superiori al minimo che corrisponde alla cifra di 1,50 euro per ogni singola transazione effettuata. Infine c’è da dire che dall’anno sono stati effettuati all’incirca 510 milioni di prelievi per un controvalore della cifra di 80 miliardi, cifre correlate a queste commissioni necessarie per prelevare del denaro contante presso altri sportelli.