L’ambito fiscale in Italia è da sempre un vero e proprio dilemma, sia per la forza di governo al potere ma anche ovviamente per i cittadini: molti definiscono la nazione italiana una reale problematica dal punto di vista fiscale, in quanto i livelli di evasione e di squilibrio delle imposte, soprattutto quelle inerenti ai redditi ed al mondo del lavoro. Per le piccole imprese e per chi è dotato di Partita IVA sono all’orizzonte delle novità legate al fisco.
Sono quasi tutte parte del “pacchetto” della Manovra economica orchestrata con non poche difficoltà dal governo Meloni, che in molti casi si è concentrato proprio su queste categorie.
Si tratta di categorie in crescita, in modo particolare in contesti definiti. Quali saranno le principali novità inerenti al mondo fiscale?
Allerta fisco: ecco cosa può accadere a piccole imprese e partita IVA
Per molti sono proprio queste categorie quell più complesse da definire in relazione alla fiscalità, perchè quasi sempre si tratta di professionisti o imprese che non hanno un reddito sempre uguale e definito e sono portati per forza di cose a gestirsi in modo autonomo, anche dal punto di vista della tassazione.
Una delle proposte molto discusse in questa fase prevede il cosiddetto concordato preventivo, una forma di “manovra” legata proprio agli autonomi come detentori di Partita IVA, le imprese fino ad una soglia di reddito (ancora da stabilire) che di fatto è una sorta di “patto” tra lo stato (ed il fisco) che sarà possibile richiedere probabilmente fin dall’inizio del 2024 che porterà a queste figure ad una sorta di accordo con il fisco.
L’intento è quella di “anticipare” le misure fiscali, quindi agendo preventiamente riducendo le eventuali “pene” successivamente parlando.
Semplificando molto lo stato a fronte di una trasparenza maggiore relativa alle tasse da pagare negli ultimi anni, potrà concedere delle agevolazioni in merito a quelle future, anche potendo potenzialmente dilazionare le imposte.
Sarà utilizzata una intelligenza artificiale per valutare la “rapidità” e l’efficienza dell’impresa di turno che dovrà presentare la richiesta entro il mese di aprile 2024.
Secondo le indiscrezioni il concordato preventivo dovrebbe avere una forma di “efficacia” di due anni. Solo le piccole imprese potranno di fatto farvi parte attraverso una richiesta attraverso una figura professionale adeguata (ad esempio un commercialista), mentre saranno escluse le grandi aziende ed in generale tutti coloro che hanno da estinguere qualche forma di debito tributario, formalmente chi non ha ancora regolarizzato la propria posizione fiscale.