I pagamenti elettronici sono ormai i pagamenti più diffusi ed “incentivati” anche dalla stragrande maggioranza delle istituzioni e dei governi, compreso quello italiano, da utilizzare al posto delle classiche transazioni monetarie in contanti, che sappiamo bene che erano le più utilizzate in assoluto. Il denaro liquido, come viene comunemente chiamato, si trova al centro di un’opera di limitazione anche per quanto riguarda il punto di vista concettuale nel nostro paese, che è sicuramente più restio ad effettuare cambiamenti importanti.
Tutto questo discorso non è iniziato da pochi anni ma anzi fa parte di un processo che ha avuto inizio addirittura con la prima vera diffusione delle carte di credito e bancomat e che è poi proseguita in maniera insistente dagli anni 2000 in poi, con la diffusione delle prepagate e l’avvento di internet cose che hanno portato lo sviluppo conseguente di alcune tipologie di multa nel caso in cui si verificasse un utilizzo poco corretto.
Da circa un decennio a questa parte, sappiamo che il limite di spesa effettuabile con il contante si è ridotto piano piano e con esso anche il numero delle filiali bancarie che sono presenti sul nostro territorio, anche a causa delle carte prepagate, delle varie tipologie di carte conto e bancomat, per una semplice e pura questione economica.
I governi più recenti si sono occupati di adottare alcune politiche di “incentivo” che indirizzano verso la moneta elettronica, come per esempio il recente Bonus Bancomat oltre all’aver ufficializzato perfino l’obbligo di POS per tutti gli esercenti a partire dal 2022, anche per le spese piccole, con speciali agevolazioni al fine di poter abbattere parzialmente i costi relativi proprio a queste cifre più basse.
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Il limite attuale che riguarda i pagamenti e i trasferimenti del denaro corrisponde alla cifra di 999,99 euro per quel che riguarda il contante e per i privati, mentre è un po’ più alto per quanto riguarda i professionisti (cifra che vanno dai 3mila fino ai 15mila euro), ed proprio in quest’ottica che risulta importante il “tetto” mensile di spesa e di prelievo che non deve mai essere superiore ai 10.000 euro.
Oltre questa cifra infatti vediamo che l’Agenzia delle Entrate potrebbe cominciare ad insospettirsi e ad effettuare tutta una serie di controllare sul conto ma sempre con il benestare della banca, ed eventualmente poi, può anche procedere con alcune multe, anche piuttosto salate. A partire dall’anno 2023 saranno attive tutte le sanzioni per gli esercenti che non si sono muniti di POS e sono sanzioni che sono previste anche per chi effettua dei pagamenti in contante che “sforano” questo limite sopra elencato.