Esistono degli esemplari di euro che, anche se può sembrare molto strano, valgono comunque davvero tantissimo. Tra questi è sicuramente possibile citare il cosiddetto “centesimo sbagliato”. Ma di che cosa si tratta di preciso? Quanto vale al giorno d’oggi? Scopriamolo insieme nelle prossime righe di questo articolo.
A cosa si fa riferimento quando si parla di centesimo sbagliato? Beh, si tratta di una moneta che è pari ad 1 centesimo e che è caratterizzato dalla presenza della Mole Antonelliana di Torino sul lato del dritto. Per quale motivo esso è sbagliato?
Ecco, è molto semplice: questo monumento che è poi il simbolo del capoluogo piemontese, di solito si trova presente sulla moneta da 2 centesimi. Quella da 1 centesimo invece, è caratterizzata dalla presenza della raffigurazione di Castel del Monte in Puglia. Ma le stranezze in questo caso non finiscono qui, La moneta in questione, infatti, presenta lo stesso diametro di quella da 2 centesimi ed è praticamente pari a 18,75 mm.
Centesimo sbagliato: di quale si tratta?
Queste monetine sono anche molto particolari e sono state immesse in circolo in un numero pari alla quantità di 7000. Non appena gli esperti della Zecca dello Stato si sono accorti dell’errore che avevano commesso, hanno proceduto a ritirarle immediatamente.
Nonostante questo però, è normale che alcune di esse sono comunque rimaste in circolazione e si parla, più o meno, di un centinaio di pezzi. Parlando a questo punto del valore che assume questa piccola monetina vi diciamo che in linea di massima, ci troviamo intorno alla cifra compresa tra i 2000 e i 3000 euro. In occasione di un’asta, infatti, un esemplare di questo genere è stato venduto ala modica cifra di 6000 euro (partendo da una base di soli 2500).
Il caso di questo centesimo sbagliato va a dimostrare in maniera abbastanza chiara come gli errori di conio siano in grado di favorire l’aumento del valore di una moneta. Tutto ciò vale anche per quelli che, soltanto apparentemente, sono degli errori. Possiamo fare qualche esempio? Le 500 lire caravelle che sono contraddistinte dalla presenza delle tre navi che hanno portato il grande Colombo in America con le vele del tutto al contrario.
In questo caso, però, non si tratta di un errore bensì di una variante, dato che la Nina, la Pinta e la Santa Maria navigano di bolina molto stretta. A contribuire al prezzo di questa ci pensa sicuramente, però, anche lo stato di conservazione in cui il massimo è Fior di conio, che corrisponde ad una moneta nuova come se non avesse neanche circolato.