TARANTO – Caporalato : utilizzavano i braccianti, soprattutto stranieri, pagandoli 4 euro all’ora. Dal compenso, però, toglievano anche un “affitto” per le zone fatiscenti dove abitavano e le “spese di trasporto” per portarli dai campi e riportarli.
Le minacce e le intimidazioni erano continue, così come lo sfruttamento manodopera, che andava avanti anche sotto il sole. Alla fine, alle persone sfruttate era negata anche la possibilità di comprarsi da mangiare.
I “caporali”, secondo gli inquirenti, distribuivano i lavoratori nei vari campi, collaborando con le aziende, che potevano anche non sapere di quello che accadeva.
L’indagine sul caso di caporalato nel territorio di Taranto è partita quando la Flai Cgil ha denunciato tutto. Ora, c’è chi ha patteggiato e chi, invece, è stato condannato dal Tribunale di Taranto a 8 anni di carcere.
“La Flai Cgil è impegnata oramai da anni nella lotta al caporalato. Sono tante ancora le realtà nelle quali i braccianti sono vittime di sfruttamento. Continueremo ad essere presenti accanto ai lavoratori, sui campi e nelle aule di giustizia”.
Così ha spiegato l’avvocato Petrone, che si occupa del sindacato e delle vittime.