5 lire con l’aquilotto, conosci il valore odierno? Ecco il parere dell’esperto

Le lire italiane mantengono un innegabile fascino che inevitabilmente porta anche a riconsiderare la tempistica diversa rispetto a quella attuale oltre all’aspetto del denaro che aveva fino a non troppi anni fa: la vecchia valuta italiana infatti ha avuto una lunga durata in fatto di diffusione e “carriera” e per questo viene ancora reso più evidente dagli esemplari più rari e particolari, oltre che ovviamente da quelli che hanno accompagnato magari la nostra infanzia, giovinezza e quella dei nostri genitori o nonni. Tra le forme di valuta di questo tipo, di taglio, spicca la 5 lire, un formato dal valore modesto durante la seconda metà del 20° secolo ma che corrispondeva a qualcosa di più sostanzioso nei contesti precedenti, come evidenziato dalla moneta da 5 lire con l’aquilotto.

Tipico simbolo di forza adottato in tantissimi contesti, anche durante il ventennio fascista, l’aquila è ancora oggi molto presente sulle valute statunitensi e tedesche.

Quanto vale una vecchia moneta di questo tipo, che è stata coniata per praticamente un decennio pieno?

5 lire con l’aquilotto, conosci il valore odierno? Ecco il parere dell’esperto

5 lire aquilotto

La lira ha avuto un decorso importante ed ha attraversato fasi molto particolari della storia italiana: dagli anni 20 tutte le monete sono state modificate e portate anche a presentare i tipici segni del regime fascista, dal tradizionale fascio littorio fino alla sopracitata aquila.

E se la 5 lire in precedenza realizzate, il concetto di estetica ha impattato anche sulle 5 lire di questo tipo chiamate proprio aquilotto emesse 1926 al 1935, quindi durante la prima fase del regime fascista e nella prima fase imperiale dello stato italiano, all’epoca già una potenza coloniale.

Sono presenti proprio gli elementi sopracitati, un aquilotto che regge con le zampe un fascio littorio disposto orizzontalmente, presente poco sotto il valore da 5 lire con l’anno di emissione a sinistra. L’altro lato è contraddistinto dal volto del Re Vittorio Emanuele III, mentre sul contorno è presente il motto di casa Savoia FERT con rosette e dei nodi Savoia.

La maggior parte delle monete è stata coniata fino al 1930, negli anni successivi esistono solo emissioni per collezionisti, poche decine per anno.

Possono avere un valore tra i 15 ed i 300 euro in media, dipende però anche dalla raffigurazione delle rosette sul bordo: se queste sono presenti in due rosette consecutive, il valore può essere un po’ più alto, mentre gli esemplari realmente “impattanti” sono le varianti PROVA DI STAMPA che possono valere da 1500 fino a oltre 3000 euro, oltre alle monete concepite dal 1931 in poi che valgono cifre simili.

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