Le monete da sempre sono indiscutibilmente legate all’operato culturale ma anche finanziario di una nazione, e chi conosce un minimo il contesto numismatico non può scindere troppo una moneta o una banconota dal contesto di appartenenza dal punto di vista storico ed è sicuramente vero che un’emissione come la 100 lire riusulti essere stata una delle più importanti in senso assoluto della storia della monetazione italiana del 20° secolo. Oltre alle tipiche varianti note come Vulcano e Italia Turrita, la zecca di Roma ha nel corso degli anni concepito anche varianti diverse, in tirature più limitate, di tipo commemorativo come quella dedicata a Guglielmo Marconi.
Emissione che non sarà ricordata dai più essendo stata emessa in un anno solo, ma è sicuramente conosciuta dai collezionisti.
Quanto vale oggi la moneta da 100 lire con Guglielmo Marconi? Ecco il valore.
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Emessa in un anno particolare, il 1974 non a caso essendo stato il 100° anniversario della nascita dell’inventore considerato uno dei “padri” della radio e della comunicazione senza fili, elemento fondamentale che a inizio Novecento ha ottenuto anche un Premio Nobel, Marconi è ancora oggi considerata una figura assolutamente importante sotto tutti i punti di vista.
Il 1974 quindi ha visto la nascita di questa emissione estremamente particolare, coniata in Acmonital, la stessa lega di metallo basata sull’alluminio delle altre 100 lire.
Da una parte è visibile il volto di Marconi, circondato dalla dicitura della Repubblica Italiana, l’altro lato è presente invece la raffigurazione dell’Antenna della Ricetrasmittente inventata da Marconi, insieme con l’indicazione del centenario 1874-1974 a sinistra.
La moneta concepita in Acmontial è molto comune in quanto costituita in 50 milioni di pezzi e vale pochi euro. Discorso diverso per le rare monete da 100 lire con Marconi concepite in ambiti precedenti come raffigurazioni di PROVA, concepiti dalla zecca proprio in fase di test.
Esistono due versioni comunque identiche a quella “normale”, una concepita in Acmontial ma con la scritta PROVA, l’altra in argento ma con la medesima scritta PROVA e raffigurazione.
Entrambe sono monete rare, la versione in Acmontial vale un po’ di più di quella in argento che può essere venduta per importi che oscillano tra i 200 euro fino a 400 euro. La variante in Acmontial è un po’ meno rara, e vale tra i 150 fino a 350 euro di media, a seconda delle condizioni.