Le monete fin dall’epoca greca e romana antica hanno sempre avuto una certa riconoscibilità, prevalentemente per essere concepite come forme di oggetti dall’apparato culturale radicato e profondo, in modo da essere anche unitamente riconducibili alla nazione di provenienza. Ed è anche il caso di valute recenti, come evidenziato dall’emissione che ha portato una specifica moneta con un delfino stampato sopra a trovare una enorme applicazione e diffusione proprio in Italia.
Il delfino ha infatti costituito la riconoscibilità effettiva di una moneta a dir poco comune e assolutamente comune. Nonostante ciò, può addirittura arricchirci, se troviamo l’esemplare giusto.
Come per altre emissioni, anche la moneta col delfino non è sempre uguale: ecco quali sono gli esemplari più rari in assoluto.
Se trovi la moneta con il delfino stampato sopra sei ricco: ecco quanto vale
E’ la principale valuta da 5 lire, attiva per buona parte del 20° secolo, fin dal 1951 fino, almeno ufficialmente, fino al 2000, pur essendo in questo periodo oramai quasi completamente “uscita dalla circolazione”.
La 5 lire con il Delfino quindi è stata emessa per tantissimi anni, in modo continuativo, eccezion fatta per un decennio tra gli anni 50 e 60 in cui la coniatura non è stata effettuata. Il delfino è ovviamente parte del disegno principale, collocato poco sotto il “5” del valore nominale. L’altro lato dispone del disegno di un timone, uno strumento fondamentale per direzionare qualsiasi imbarcazione. Una forma di moneta quindi dall’apparente semplicità ma che è stata molto apprezzata, e grazie ad una diffusione importante, è ancora abbastnza facile trovarne un esemplare.
La moneta col delfino, coniata in una lega di alluminio piuttosto resistente, è quindi non rara, però nel corso di quasi cinquant’anni di sviluppo sono state concepite emissioni rare, come alcuni esemplari che hanno un errore di conio, concepiti nel 1969 che proprio sull’anno riportato hanno il primo “1” capovolto. Emissioni che valgono fino a 120 euro se in condizioni perfette, la metà se in ottimo stato.
Non è però questa la moneta col delfino più rara, bensì qualsiasi esemplare del 1956. La motivazione è inerente alla ridotta quantità di esemplari coniati in questo anno specifico, meno di mezzo milione, quantità molto ridotta rispetto ad altre annate.
In particolare trovare un “pezzo” in stato eccellente di conservazione è rarissimo, per questo se una moneta ben conservata vale tra i 100 ed i 450 euro, una in condizioni Fior di Conio, ossia pari alla “fresca coniatura” può avere un valore superiore a 3500 euro, costituendo un valore estremamente alto, soprattutto in relazione al valore relativamente scarno della moneta in origine.