Oggi in questo articolo parliamo di lombrichi, un genere che comprende circa 700 specie di anellidi terrestri della specie sottoclasse oligochaeta, tra i quali ci sono alcuni lombrichi più diffusi in Eurasia e Nord America. Sono
numerose le specie che appartengono alla famiglia dei lombrichi che ingeriscono grandi quantità di suolo e si nutrono principalmente di residui organici che sono presenti nel suolo, come la lettiera e lo sterco.
Alcune specie di lombrichi vivono nello strato più superficiale del suolo, mentre altre scavano delle gallerie semi-verticali profonde da pochi decimetri ad oltre due metri, nelle quali trascinano i detriti organici dalla superficie per nutrirsene.
Queste ultime specie tendono ad avere dimensioni più grandi che possono arrivare fino a 25 cm di lunghezza e producono delle gallerie permanenti che contribuiscono a favorire i movimenti idrici nel suolo e che, se non vengono disturbate dalle perturbazioni, possono mantenersi intatte addirittura per anni anche in assenza del lombrico.
Ma cosa possono fare i lombrichi del nostro giardino?
Il problema principale, in questo senso, è rappresentato dalla produzione di alcuni antiestetici coni di terra, che sono spesso alti parecchio centimetri e che creano una superficie completamente irregolare ed antiestetica che tende poi a sporcare le suole delle scarpe e soprattutto ad appiccicarsi alle ruote del tagliaerba.
I coni dei lombrichi sono in realtà il prodotto di digestione dei lombrichi, una sostanza organica piuttosto ricca di microrganismi e di elementi minerali che contribuiscono al miglioramento delle proprietà nutritive del terreno ed aiutano la decomposizione dei residui di taglio minimizzando la formazione di feltro nel prato. Un consiglio è quello di aspettare l’arrivo di una giornata calda e ben asciutta per procedere a sparpagliare tali cumuli eseguendo un passaggio di rete metallica o magari usando una vecchio un rastrello a denti stretti.
A completare questo quadro positivo della presenza dei lombrichi c’è però anche il fatto che i canali che scavano nel sottosuolo, fino ad una profondità 15/30cm, creano una specie di aerazione e di drenaggio naturale che aiuta lo sviluppo radicale del tappeto erboso. Al fine di limitare la presenza dei lombrichi è possibile rendere il terreno più asciutto, apportando della sabbia o un terriccio da prato e limitando l’irrigazione allo stretto necessario.
Un’altra soluzione più tecnica è quella di acidificare il terreno con dei prodotti che sono a base di zolfo: si tratta di una soluzione da usare però con estrema cautela e soltanto dopo aver verificato che il ph del terreno argilloso non sia già così basso.