TARANTO – ArcelorMittal ha messo in cassa integrazione 8173 operai del polo siderurgico jonico per via del CoVid-19.
La dirigenza ha inviato le lettere di cassa integrazione in modalità telematica (via Pec). Quindi, molti operai si sono recati in fabbrica per lavorare e hanno scoperto così di essere in cassa integrazione.
Per i sindacati, si tratterebbe dell’intera forza lavoro del polo siderurgico, a esclusione dei dirigenti. Quindi, le sigle sindacali avrebbero chiesto un incontro urgente. Al momento, con tutte le misure di sicurezza, ArcelorMittal produce 3 milioni di tonnellate di acciaio.
Nel frattempo, l’Usb ha reso noto che è arrivato il reintegro per un operaio che aveva chiesto aiuto al sindacato. Secondo l’Usb e secondo il giudice che si è occupato di questo processo, il lavoratore era stato licenziato senza il rispetto delle normative per quanto riguarda la collaborazione sindacale.
“(…) l’azienda non aveva applicato i criteri previsti. Come conseguenza di ciò ora si procede al reintegro. Questo è solo il primo di diversi lavoratori che si riapproprieranno della propria mansione lavorativa per effetto di questa sentenza”.
Così ha spiegato il segretario provinciale Franco Rizzo.