Il salame è un tipo di salume insaccato, stagionato e crudo che si ottiene a partire da una miscela di macinato di carne e di grasso. Il suo nome deriva proprio dall’operazione di salatura che si rende necessaria al fine di assicurarne la buona conservazione. Alla sua carne e al grasso vengono però anche aggiunti un po’ di sale e di spezie che cambiano in base alle tradizioni dei vari posti (tra le quali ne fanno parte l’aglio, il pepe nero, bianco che sia macinato oppure in grani, il finocchio e molto altro).
Ci troviamo quasi tutti d’accordo sul fatto che il salame sia uno degli insaccati più gustosi e adatti a molteplici preparazioni: esso infatti si può gustare da solo magari accompagnato da un pezzetto di pane, si può mangiare all’interno di un panino con qualche fetta di formaggio ma esso risulta essere anche perfetto come condimento per le pizze, sia da solo che abbinato ad altri svariati ingredienti.
Quello di cui forse solo in pochi ne sono a conoscenza è che con un consumo eccessivo di salame tutti i giorni si può correre il rischio di contrarre vari tumori legati all’intestino e in generale a tutto l’apparato digerente come ad esempio il tumore del colon-retto, del pancreas e anche dello stomaco. Quanto appena detto è stato scoperto da uno studio condotto da un’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Salame tutti i giorni: che cosa può accadere?
Chi consuma troppo salame è sicuramente esposto ad un rischio maggiore di morte per problemi di tipo cardiovascolari. Secondo lo studio condotto citato qui sopra, se tutti si limitassero a consumare soltanto 20 grammi al giorno di salumi, il 3% delle morti premature (ed apparentemente inspiegabili) potrebbe essere anche evitato. Questo rischio, comunque sia, sembra non riguardare affatto il nostro Paese dato che, dopo la Grecia, siamo quelli in cui si consuma la minore quantità di carni trasformate.
Per quanto riguarda, invece, il salame in gravidanza possiamo dir che esso è fortemente sconsigliato in quanto il rischio, in questo caso, è proprio legato al toxoplasma e alla relativa malattia toxoplasmosi. Tutti i tipi di carni non cotte, infatti, presentano tale rischio e il salame, inoltre, anche se in rarissimi casi, può essere portatore di infezione da tenia cioè del verme solitario. Ecco il motivo per cui l’alimentazione, in gravidanza, deve essere bene osservata nei minimi dettagli seguendo delle regole ferree al fine di ridurre al massimo questi rischi alimentari.