Le lire hanno avuto una diffusione sempre più importante in termini di quantità di esemplari ma anche in relazione ai vari formati e “tagli” resi disponibili dall’inizio del Novecento in poi, condizione che è divenuta palese ancora di più con il passare dei decenni, anche se alcuni “tagli” di monete hanno cambiato radicalmente impatto e valore effettivo come la valuta, e quindi la forma di moneta d 2 lire italiana, che da emissione di grande valore, coniata in periodi remoti anche in argento, è divenuta estremamente “semplice” nel valore e quasi ininfluente ben prima dell’arrivo dell’euro.
Ma in alcuni casi una moneta relativamente conosciuta se presenta delle peculiarità specifiche può effettivamente far guadagnare cifre molto importanti.
Non tutte le 2 lire sono ovviamente uguali, essendo stata una valuta estremamente diversificata e spesso modificata, oltre che concepita in edizioni speciali.
Moneta da 2 lire italiana: se trovi questa, sei ricco: ecco il valore odierno
Presente nel formato in questione fin dai primi anni del Regno d’Italia, la 2 lire ha visto numerose emissioni addirittura da prima dell’Unità d’Italia, essendo stata concepita come valuta dai tempi del Regno di Sardegna. Stabile valuta metallica in argento e non solo, sviluppata in tale lega fino all’inizio del Novecento, con il secondo dopoguerra è stata concepita in leghe più “umili” a fronte di una maggiore diffusione.
Ma una emissione di tale valore concepita a titolo commemorativo nel 1911, emessa proprio in questo specifico anno per commemorare il Cinquantenario dell’Unità d’italia, in circa 100 mila esemplari coniati in lega d’argento.
Una delle emissioni più dettagliate e storicamente interessanti del Novecento è proprio questa, realizzata con vari dettagli difficilmente riscontrabili in altre emissioni: da una parte l’effige del re Vittorio Emanuele III, dall’altra una raffigurazione allegorica femminile dell’Italia, con poco distante una di tipo maschile, simbolo della capitale d’Italia. Riscontrabili il valore monetario da 2 lire e le due annate 1861 e 1911, per rimarcare il fattore del 50° anniversario della nascita della nazione italiana “moderna”. Quanto vale?
Emissione di base non rarissima ma comunque difficile da trovare in ottimo stato, il valore si aggira tra i 40 ed i 300 euro, tra un esemplare in buono stato ed uno in Fior di Conio.
Alcuni pezzi però ancora più rari sono riconoscibili dalla dicitura “prova”, emessi di fatto prima della grande distribuzione. In questo caso il valore massimo si impenna fino a quasi decuplicare, in quanto un pezzo in eccellente stato di conservazione con la scritta “prova” vale fino a 2000 euro.