Fino a 22 mila euro se trovi l’aquila su questo francobollo: ecco quale cercare

La filatelia così come numerosi altri elementi tipici della cultura umana evidenzia in modo chiaro come il valore di una categoria specifica di oggetti in alcuni casi riesce facilmente a superare quello facciale oltre che dei materiali utilizzati. In questo caso si tratta quasi sempre di carta stampata e gommata, ma il valore culturale di un francobollo identifica uno degli oggetti collezionistici più amati. Legati a culturel, parti di storia ma anche a territori molto specifici come nazioni o parti di esse: l’aquila è un elemento molto presente nella storia umana, e per questo se si trova su un francobollo antico può portarci ad un guadagno molto importante.

Non si tratta di una sola tipologia simbolica in quanto l’aquila come detto si trova in numerose raffigurazioni.

Ma questo esemplare è stato costituito nel nostro paese e si rivela essere tanto raro quanto prezioso.

Cerca l’aquila su questo francobollo, forse sei ricco

aquila francobollo

L’Italia ha adottato rapidamente le emissioni filateliche, addirittura da prima del Risorgimento e quindi dell’Unificazione del nostro paese. Tutti i regni preunitari infatti in pochi anni dal 1850 in avanti hanno iniziato a concepire numerose forme di francobollo, e nello specifico anche il Ducato di Modena prima di confluire nel Regno d’Italia ha sviluppato numerose emissioni, soprattutto dei segnatasse per giornali ossia francobolli sviluppati non per la corrispondenza ma per la vendita regolarizzata dei quotidianli. Quasi sempre questi oggetti oggi sono decisamente complicati da trovare integri, sia per l’età ma anche perchè spesso per ottenere accesso al giornale il francobollo veniva rotto a metà.

L’aquila è stato a lungo il simbolo del Ducato di Modena ed è ancora oggi molto comune, si tratta nello specifico dell’aquila estense, riconoscibile dalle ali totalmente aperte e dalla testa girata sul lato sinistro. Uno dei francobolli del Ducato in questione più rari ed interessanti aveva un costo di 9 centesimi ed è stato sviluppato dal mese di aprile del 1853. La raffigurazione dell’aquila è stata mantenuta anche nelle edizioni successive ma è la variante con le lettere BG collocate poco sotto a renderla molto rara: infatti un pezzo di questo tipo se in ottime condizioni, ma usate può valere fino a 2000 euro (valore medio di 800-1000 euro), mentre se è addirittura nuovo linguellato può arrivare a sfiorare i 22 mila euro, data la rarità e la valenza storica che rende oggi questo esemplare un vero e proprio esemplare “da sogno” per qualsiasi collezionista ed appassionato.

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