Il ricordo della lira è ancora vivissimo, fatto di fulgidi ricordi che sono anche legati ad un passato culturalmente lontano anche se dal punto di vista temporale non così eccessivamente portato alla “distanza” in quanto l’euro ha sostituito proprio le vecchie lire poco più di 2 decadi fa portando un iniziale periodo di adattamento abbastanza complicato, che poi si è normalizzato con il passare del tempo. Le vecchie monete come anche le 100, 200 e 500 lire solo per fare alcuni nomi hanno visto il loro valore effettivo economico azzerarsi e gli esemplari che non sono stati soggetti ad una forma di conversione sono utilizzati come oggetti da collezione. Un esempio molto famoso già da prima dell’arrivo dell’euro è sicuramente la 500 lire d’argento, in particolare l’iconica variante con le caravelle “sbagliate” che identifica una tipologia di moneta estremamente conosciuta.
E’ infatti stato definito da molti come errore di conio, anche se in realtà non è propriamente così, ma identifica una forma effettiva diversa.
Quanto vale la vecchia 500 lire con le Caravelle Sbagliate? E come riconoscerla da quella “normale”?
Hai le vecchie 500 lire con le Caravelle “sbagliate”? Il valore è altissimo – FOTO
Si perchè la vecchia 500 lire, coniata in argento, è stata la prima emissione di questo tipo della storia italiana nell’immediato secondo dopoguerra, concepita idealmente nei primi anni 50 e dopo una vera e propria rivalutazione della lira che ha portato a tante nuove emissioni. Oggi si tratta di edizioni molto ambite anche se a causa di una tiratura molto importante ai tempi, trovare un esemplare di questa moneta nella sua variante “standard” non è raro: un pezzo da 500 lire in buono stato di 500 lire d’argento con le celebri 3 Caravelle di Cristoforo Colombo infatti non valgono più di 15-30 euro se il pezzo non presenta grossi segni di usura.
La variante definita Caravelle sbagliate, detta anche caravelle “al contrario” o “controvento” identifica la versione di prova, datata 1957, riconoscbile anche dalla scritta PROVA presente sul margine interno, sul lato delle caravelle che presentano una differenza nelle bandiere, spostate a sinistra invece che sul lato opposto, dettaglio poi modificato dietro una segnalazione di un ufficiale di marina poco prima della tiratura effettiva.
Circa un migliaio di queste monete di prova fu effettivamente coniato, ed oggi un esemplare di questo tipo può valere molto, circa dai 2000 fino ai 5000 euro per un esemplare ben conservato, mentre uno in Fior di conio può valere anche oltre 12 mila euro se venduto all’asta.