La febbre Dengue è una malattia virale tropicale che viene trasmessa dalle zanzare e che è diffusa principalmente nel sud-est asiatico oltre che nelle isole occidentali del Pacifico, ma la cosa preoccupando è che si sta rapidamente diffondendo anche in Africa e nell’America del Sud. Questa febbre si può manifestare in due forme differenti che sono caratterizzate da diverse gravità: normalmente i sintomi si limitano ad una febbre alta, con eruzioni cutanee simili al morbillo e con dolori diffusi in tutto il corpo.
Quando viene contratta la forma emorragica, ecco che il paziente sviluppa gravi sanguinamenti che possono anche essere causa di una caduta di pressione arteriosa oltre che un conseguente shock. Purtroppo non esiste ad oggi un vaccino, ma il paziente che sopravvive a questa febbre acquisisce un’immunità a vita verso questo specifico ceppo virale mentre un’immunità temporanea verso gli altri ceppi.
La maggior parte dei pazienti che vengono colpiti si riprende tranquillamente senza problemi, ma si stima comunque una mortalità che è pari all’1–5% in assenza di terapia ed una inferiore all’1% nel caso di terapie adeguate. Questo tipo di malattia è causata indifferentemente da uno dei quattro virus dengue, che sono tra loro molto simili e contagia l’uomo tramite la puntura di una zanzara infetta.
Come si trasmette la febbre Dengue?
La malattia si trasmette all’uomo tramite il morso di una zanzara Aedes che è precedentemente infettata dal virus dengue. La zanzara viene infettata nel momento in cui punge un individuo portatore di virus nel proprio sangue e, dopo circa una settimana, può trasmettere il virus pungendo un individuo del tutto sano. E’ importante precisare che il dengue non si diffonde per contagio inter-umano diretto, ma può comunque essere trasmessa attraverso il trapianto di organi e varie trasfusioni.
La malattia insorge dopo un periodo di incubazione di circa 4-7 giorni e decorre in tre fasi diverse: febbrile, critica e convalescenza con una febbre che dura dai 2 ai 7 giorni e può anche essere bifasica. E’ di vitale importanza intercettare subito la comparsa dei segni di allarme rivolgendosi ad un pronto soccorso oppure al presidio sanitario più vicino se si manifestano.
Nella sua forma grave, questa malattia può causare danni gravi ai polmoni, al fegato e al cuore dato che la pressione arteriosa può precipitare a dei livelli pericolosi, con un possibile shock e, in certi casi, perfino la morte. Quel che è certo è che può risultare fatale se non viene riconosciuta e se non è trattata in maniera adeguata e tempestiva.