Il Conto Corrente è oggi una delle più diffuse e comuni tipologie di strumento finanziario, quasi sempre ottenibile senza particolari “impegni” , anche a titolo gratuito, che tra le peculiarità specifiche garantisce una certa libertà di utilizzare i propri fondi economici, in svariate tipologie. Il denaro elettronico, che oramai è sempre più comune spesso “Passa” attraverso un conto corrente, sia in entrata che in uscita, ed essendo qualcosa di “rintraccabile” ed evidente dal punto di vista finanziario, è soggetto a limiti che in molti casi sono modificati a cadenza più o meno regolare dal governo di turno, condizione che può palesarsi anche per il 2024.
I limiti sono di vario tipo, da quelli legati alla quantità di denaro che si preleva da un conto specifico fino all’utilizzo generale dello stesso.
Permangono anche quelli legati al pignoramento potenziale del conto corrente, che a norma di legge non può interessare l’intero importo sul conto.
Conto corrente, ecco i limiti per il 2024: cosa succede se li superi
In particolare sono quelli legati, parlando di limiti, al conto corrente nella natura delle operazioni finanziare ad avere “tenuto banco” per diversi mesi: in un contesto come quello italiano dove il contante è ancora molto utilizzato, il limite di un singolo trasferimento ad esempio un pagamento di un bene o servizio con i contanti viene da oramai molti anni “limitato” ad importi che sono cambiati nel corso del tempo, fino ad essere piuttosto ridotti (1000 o 2000 euro) ma anche più elevati (10.000 euro). Attualmente per il 2024 saranno previsti i medesimi del 2023, ossia un limite di operazione con il contante di 5000 euro, per importi superiori bisogna in ogni caso utilizzare metodi di pagamento tracciabili come quelli elettronici.
Se si “sfora” questo limite con un pagamento in contante superiore a 5000 euro può scattare una multa corrispondente approssimativamente all’importo utilizzato. Ed è anche prevista una multa per chi sviluppa un’omissione di segnalazione da 3.000 euro fino a un massimo di 15.000 euro.
Da un conto corrente possono essere prelevati fino a 10 mila euro al mese senza incappare in qualsiasi controllo da parte dell’UIF ossia l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia che si occupa tra le altre cose del riciclaggio di denaro. Importi prelevati superiori ai 10 mila euro mensili possono far scattare multe ma anche congelamento dei beni economici se sono rilevate irregolarità importanti.
Per quanto riguarda gli importi legati al mancato pagamento dei debiti sviluppati tramite l’Agenzia delle Entrate, risulta pignorabile 1/10 dello stipendio se l’ammontare è inferiore a 2500 euro, 1/7 dello stipendio se supera i 2500 euro e /5 dello stipendio se supera i 5000 euro.