Il Black Friday è solo una delle numerose ricorrenze che sono non “native” della cultura prettamente italiana ma che in un contesto oramai globalizzato e legato anche dal punto di vista culturale, oramai fanno parte dell’immaginario comune: nata come sorta di ricorrenza economica della cultura statunitense e legata ad un solo giorno in cui moltissimi sono pronti a sviluppare sconti rilevante in numerosi ambiti commerciali, questo ha portato anche l’e-commerce a svilupparsi in modo definito. Il Black Friday oramai coinvolge quasi ogni tipologia di esercente commerciale, ma ha anche portato ad uno sciopero senza precedenti in particolare a causa di una delle più importanti società di vendita, come Amazon.
Questa notizia non arriva ovviamente in modo casuale, Amazon già in passato era stata criticata da varie società ma anche da vari esponenti professionali.
Le motivazioni sono inerenti alle condizioni lavorative di numerosi paesi, non trattandosi di un fenomeno isolato ad una sola realtà.
Black Friday, sciopero senza precedenti a causa di Amazon: ecco perchè
Come rilevato da varie agenzie di stampa infatti in corrispondenza di una delle principali giornate di vendita sono stati indetti vari scioperi e mobilitazioni in circa trenta 30 Paesi nel mondo dove è presente effettivamente l’attività del colosso statunitense, ed anche in Italia uno stabilimento di smistamento ha aderito ad uno sciopero i Castelsangiovanni, nel Piacentino.
Le motivazioni sono ovviamente inerenti, non a caso, a turni estremamente spossanti necessari in varie fasi come quella di scarico e di logistica, che a causa dell’elevatissimo numero di richieste improntate tra l’altro su vari giorni e non solo sul venerdì nero.
Le proteste sono state accompagnate da veri e propri “stop” in varie forme in modo specifico, come anche la differenziazione che è seguita nel Regno Unito, ma anche in Germania ed in Francia prevalentemente per chiedere un nuovo accordo salariale collettivo, che prevede maggiori tutele sul posto di lavoro ed una generale forma di condziione migliorata.
In altre realtà i lavoratori che hanno aderito allo sciopero si sono spinti oltre, come in Francia, bloccando in maniera effettiva i vari corrieri e “marchiando” i vari locker presenti in varie città e cittadine con gli adesivi a favore della protesta.
Come accennato anche i lavoratori del sito di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, hanno preso parte delle proteste ed allo sciopero, anche se l’azienda ha confermato che non ci saranno rallentamenti e stop alla produzione oltre che alle consegne.