Per quasi tutti gli italiani, statisticamente, è impossibile o quasi fare a meno della TV, che è entrata di diritto nelle abitudini tradizionali come passatempo e strumento di informazione, solo parzialmente affiancata e sostituita dall’importante ruolo di internet oggi diffuso grazie anche agli smartphone. Il ruolo della TV si è ampliato ma è formalmente rimasto lo stesso, così come la diffusione capillare dei televisori, oggi smart TV, sotto posti al cambiamento concettuale reso necessario dal digitale terrestre, che ha costituito una novità fin dal primo decennio del secolo.
Oggi questa tecnologia non solo è diffusa ma si è anche a sua volta evoluta, anche se questo ha portato ad alcune “rinunce” di qualche tipo.
Cosa sono le cose che non si potranno più percepire come prima, in relazione al digitale terrestre?
Digitale terrestre, novità che lascia senza parole: non si può più…
La necessità di adeguarsi tecnologicamente parlando al digitale terrestre è subentrata agli inizi del secolo attuale, con la tecnologia digitale sufficientemente evolutasi al punto da liberare il corrispondente segnale analogico dell’antenna ed adattare quello digitale, inizialmente in formato di compressione MPEG-2 in modo da migliorare nettamente la velocità ma anche la qualità del segnale.
Questo ha necessitato un adeguatamente da parte dei singoli cittadini ma ha visto anche la nascita di nuove piattaforme digitali e canali nuovi di zecca, al “costo” di una necessità contestuale di cambiare Tv oppure di munire quello già utilizzato con un decoder abilitato alla tecnologia DVB-T, ossia come viene corrisposta la prima generazione del digitale terrestre.
Più recentemente questa prima generazione è stata sostituita dall’attuale seconda, che ha visto il passaggio da MPEG-2 a MPEG-4, portando nuovamente alla necessità di sostituire i propri dispositivi. Non solo, in questo lasso di tempo i segnali legati alla qualità SD, ossia quella in bassa definizione rispetto alla più moderna HD ha portato l’addio di tutte le frequenze dei canali non adattati al nuovo standard.
Dal 22 dicembre 2022 in Italia è stato avviato il processo di spegnimento dei vecchi canali digitali della prima generazione, condizione che si è ultimata a inizio 2023: a partire proprio da quest’ultima data tutti i canali formalmente non HD sono stati eliminati completamente, sia quelli della numerazione principale ma anche quelli di tipo regionale, che si sono dovuti adattare al nuovo standard anche “estetico”.
Dal 1° gennaio scorso quindi è assolutamente necessario fare ricorso a dispositivi DVB-T2, ossia la seconda ed attuale generazione del digitale terrestre.