La storia della telefonia “privata” in Italia è legata a quella pubblica, o almeno è stato così fino a pochi decenni fa, almeno fino a quando oggetti come i gettoni telefonici e le schede telefoniche hanno di fatto “passato il testimone” ai cellulari e poi agli smartphone che oggi hanno naturalmente monopolizzato il concetto di comunicazione telefonica, e non solo. Un vecchio gettone telefonico non è per forza un “pezzo da museo” ma esistono diverse tipologie molto più ricercate di altre. Come riconoscerle, e quali sono?
Sicuramente i giovanissini non possono ricordarlo, ma questo oggetto ha permesso a varie generazioni di italiani di “mantenersi in contatto” in tantissimi ambiti, sostituendo formalmente le monete nell’utlizzo del telefono pubblico per antonomasia, come quello delle cabine telefoniche.
Ma quanto vale un gettone telefonico come quello in figura al giorno d’oggi? Il valore è piuttosto elevato.
Hai questo vecchio gettone telefonico? Ecco il valore odierno
Il gettone è formalmente stato un piccolo oggetto dalla forma rotonda, simile concettualmente alle monete ma privo del valore intrinseco e valutario di queste ultime. Proprio per questo motivo il valore dei gettoni telefonici, intesi nel loro prezzo, è stato adattato via via a seconda del costo della vita, determinato dall’inflazione del momento.
La prima forma di gettone telefonico in Italia risale alla fine degli anni 20 del XX secolo, con la prima diffusione dei telefoni per i contesti privati, anche se solo con gli anni 50 si è verificato un “boom” grazie all’ausilio delle cabine telefoniche (altro oggetto “vintage” oramai, come viene considerato) e ad una migliore condizione economica dopo la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei gettoni è stata realizzata proprio dalla fine degli anni 50 fino al 1980 anno in cui la produzione è stata arrestata, e sostituita da quella delle tessere telefoniche che hanno avuto per almeno due decenni, la medesima funzionalità utilizzando però una forma più pratica.
I gettoni telefonici più rari sono ovviamente quelli meno diffusi, coniati proprio dalla fine degli anni 20 fino agli anni 40, un esempio è costituito da quello in figura, un “antico” gettone TETI zinco 1° tipo, realizzato proprio in questa lega che conferisce all’oggetto un aspetto argentato tendente al grigio, risalente alla metà degli anni 30 riconoscibile dall’aspetto zigrinato e dalla vistosa scritta TETI (uno degli stabilimenti adibiti alla produzione di questi oggetti).
Un esemplare del 1945 vale poche decine di euro ma questo in particolare può far guadagnare da 100 euro (buone condizioni) fino a 260 euro (eccellente stato).