La diffusione delle monete italiane è stata particolarmente importante in termini quantitativi durante il 20° secolo anche se moltissime emissioni sono derivative da altre sviluppate nel corso della prima metà dello stesso secolo. Con il secondo dopoguerra moltissime monete, praticamente tutte sono state “aggiornate” e portate in una nuova condizione sia struttura, ed anche la 10 lire, in particolare la più diffusa dell’epoca recente, è stata una emissione molto interessante seppur non rara, che ha anche concepito in modo ovviamente inconsapevole anche diversi errori di conio.
L’errore di conio è tradizionalmente definibile come uno o più esemplari che presentano delle differenze estetiche, più o meno rilevanti, causate da un errore della produzione effettiva. La 10 lire con la Spiga ha visto più di un errore di conio concepito in senso generico essere sviluppato.
Alcuni sono paticolarmente interessanti, come vedremo nelle prossime righe.
Se hai questa 10 lire con errore di conio sei ricco, ecco quanto vale
La 10 lire con la spiga è stata una moneta estremamente diffusa, concepita per quasi mezzo secolo, dai primi anni 50 fino al 2000 anche è stata molto comune nell’utilizzo solo fino agli anni 90, dato il deprezzamento della lira che ha reso le emissioni minori meno utili.
Le due spighe contraddistinguono il dritto della moneta, dove è anche presente il valore nominale da 10 lire, mentre sull’altro lato è presente un aratro, strumento per la coltivazione dei campi.
Gli errori di conio più conosciuti sono essenzialmente due, anzi solo uno è stato riconosciuto come tale, inerente esclusivamente ad un certo quantitativo di monete coniato nel 1991, che è riconoscibile dalla presenza di un verso capovolto, ossia il lato dove è presente l’aratro, che risulta essere proprio concepito sottosopra a causa di un errore durante la coniatura.
Non è stato ufficializzato il numero di monete di questo tipo con errore di conio, che però sono mediamente più interessanti rispetto a tutte le altre, e possono avere un valore compreso tra i 20 euro se in buono stato fino a 140 euro se in Fior di Conio la migliore possibile come conservazione.
Altri esemplari interessanti ma un po’ meno rari sono quelli corrispondenti alla moneta da 10 lire che presentano in alcuni casi nei pezzi coniati nel 1996, 1997 e 1998 delle spighe un po’ più lunghe del normale, condizione che porta un singolo esemplare a valere, di questo tipo, tra i 15 ed i 35 euro sempre a seconda delle condizioni. Non sono però molto più rare da giustificare valutazioni effettivamente decisamente più alte di questa.