TARANTO – ArcelorMittal ha annunciato che nel primo trimestre 2020 ci sarà un aumento di produzione al polo siderurgico.
I vertici hanno dato la notizia ai sindacati Fim, Fiom, Uilm in una riunione. Secondo le stime fornite, si passerà da 11,5 milioni di tonnellate al giorno a 13 milioni di tonnellate.
In più, la società franco-indiana ha riorganizzato i vari comparti. Ecco in che modo:
- per le materie prima. La società straniera ha confermato un afflusso giornaliero di 30mila tonnellate di ghisa. In più, gli addetti dovranno stoccare le materie prime al IV sporgente;
- l’idea è di utilizzare gli altoforni alternati. Quindi, l’Afo 2 si fermerà per un massimo di 5 giorni nel trimestre per lavori di rivestimento refrattario. Invece, l’Afo 4 sarà oggetto di lavori. Quindi, avrà uno stop di 45 giorni nel terzo quadrimestre;
- per l’acciaieria, ci sarà uno stress test per l’accieria 2 dopo i lavori in risposta all’incidente avvenuto qualche settimana fa.
In più, ArcelorMittal ha stabilito dei turni nelle aree:
- Laminazione;
- Decatreno. Sarà operativo fino al 31 marzo, poi passerà un mese in manutenzione;
- Decapaggio;
- Zincatura 1 e 2;
- Tna 2 (il Tna 1 non sarà utilizzato);
- Fna 2 mantiene i turni precedenti;
- Tubifici ERW Tla, che ripartiranno il 20 febbraio invece del 10.
ArcelorMittal: la reazione sindacale
I sindacati hanno dichiarato di essere contrari alla nuova organizzazione. Infatti, secondo loro non ci sarebbe alcuna manutenzione e dall’azienda “hanno richiesto di ripristinare i progetti di riqualificazione di aree esterne e interne al perimetro aziendale, così come previsto all’interno dell’addendum ministeriale. Tali attività dovranno essere effettuate dagli stessi lavoratori per i reparti maggiormente colpiti dalla Cigo” spiegano.