TARANTO – Arcelormittal: dopo la risposta del ministro Patuanelli al Parlamento, il ministro delle Finanze Gualtieri ha ventilato la possibilità che nel polo siderurgico ci sia una comproprietà dello Stato.
“Lo Stato è disponibile a coinvestire insieme a Mittal e ad intervenire direttamente per avere un’Ilva forte, che sia leader del mercato e che produca tanto, con i livelli occupazionali che conosciamo ovvero pari a 10.700 occupati e che lavori con investimenti molto significativi ai quali vogliamo concorrere direttamente e indirettamente per quanto riguarda il progetto Taranto”.
Così ha spiegato Gualtieri, ricordando anche il ruolo di vigilanza dello Stato. Infatti, secondo Gualtieri, il rispetto del piano con Arcelormittal si è fatto attendere per via dell’emergenza CoVid-19.
La partnership tra pubblico e privato potrebbe così diventare una garanzia per il raggiungimento degli obiettivi previsti.
Il piano, però, ancora non c’è, perché arriverà il 5 giugno. In più, per alcuni stakeholders del polo siderurgico, la proposta di Gualtieri appare poco realistica. Infatti, l’ex Ilva è in rosso da 8 anni.
In più, c’è la questione del Piano Ambientale, che si tramuta in costi per l’azienda. Da qui, l’idea di un ridimensionamento, anche nella produzione in tonnellate e nel numero dei lavoratori. Lo Stato, però, ha intenzione di investire anche con accordi bancari.
Arcelormittal: Federmanager invia piano
Nel frattempo, il presidente nazionale di Federmanager, Stefano Cuzzilla ha scritto una lettera a Conte, Gualtieri e Patuanelli per la vicenda Arcelormittal. Tra le proposte messe in campo, ci sono:
- un piano di interventi dai 24 ai 36 mesi;
- il ripristino dello scudo penale;
- cicli produttivi a un impatto ambientale più basso, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie;
- utilizzo dei fondi elettrici;
- interventi sul II e sul IV sporgente;
- contenimento dei costi.