Tutti gli alimenti di origine animale come in questo caso il pesce contengono del ferro, sia il cosiddetto “ferro eme” (che è quello subito assimilabile dal nostro organismo) sia il “ferro non eme”, la cui assimilazione dipende dalle sostanze che la favoriscono oppure che la inibiscono. Il pesce, in particolar modo i crostacei e molluschi, sono generalmente ricchi di ferro.
La cosa interessante è che in alcuni casi il pesce è anche più ricco di ferro rispetto alla carne come ad esempio 100 grammi di cozze contengono 7 milligrammi di ferro. Inoltre, il pesce contiene anche la cisteina, una sostanza capace di favorire l’assorbimento del ferro non eme. In questo caso il merluzzo insieme agli spinaci sono, un’accoppiata vincente e perfetta.
Sappiamo tutti molto bene che il ferro è qualcosa di fondamentale per il nostro corpo per cui deve necessariamente essere assimilato in buona quantità, almeno che siano sufficienti. Per fortuna il nostro amato pesce risulta essere un’ottima fonte di ferro, e per questo motivo è particolarmente indicato per chi soffre di carenza di ferro.
Quali pesci contengono maggiori quantità di ferro?
- le vongole (9,13 mg di ferro / 100g);
- le seppie (6 mg di ferro / 100g);
- le alici sott’olio (4,63 mg di ferro /100g);
- la spigola (4,1 mg di ferro /100g);
- le sardine (3,2 mg di ferro / 100g);
- le ostriche (6 mg di ferro / 100g);
- le cozze (5,8 mg di ferro / 100g)
Tuttavia, ci sono anche tanti altri pesci che contengono ferro seppur in quantità nettamente inferiori e sono ad esempio il tonno al naturale, i calamari, il luccio, il merluzzo, il pesce spada, il salmone e la trota iridea. I molluschi e tutte le varietà di pesce che abbiamo elencate sopra contengono un’elevata quantità di ferro e se insaporite il tutto con qualche goccia di succo di limone, allora sarà ancora meglio perché la vitamina C promuove ancor di più l’assorbimento del ferro.
Comunque sia, oltre alla preparazione dell’alimento, è estremamente importante anche la conservazione stessa che va anche ad incidere sulla quantità di ferro contenuta all’interno del pesce. Il ferro non eme tende, infatti, a disperdersi nel caso di cotture prolungate e nel caso di alta temperatura.
Anche la congelazione domestica è in grado di provocare una forte dispersione e questo perché ha una tendenza a rompere le membrane cellulari dei vari alimenti, con una conseguente perdita di sali minerali. Tutto ciò, invece, non avviene e non potrà mai avvenire se si sceglie la surgelazione industriale.