Nel nostro paese esistono questioni non di primo piano ma che spesso rientrano nella schiera delle forme estremamente politiche delle cose di cui occuparsi da parte del governo di turno. Il Canone Rai costituisce senza dubbio l’archetipo di un’idea simile, legata a questo concetto: si tratta formalmente dell’imposta relativa al possesso di almeno un TV, indifferentemente dall’utilizzo effettivo che si fa dell’elettrodomestico, che da decenni risulta essere qualcosa di percepito come fastidioso, in quanto è una vera e propria tassa. Da anni il Canone Rai è legato ad una particolare forma di bollette, ossia quella della luce, ma nel prossimo futuro potrebbe cambiare.
Sul web già è iniziata una forma di protesta effettiva legata al concetto, esistente però in forma limitata, ma la tassa televisiva già più di una volta ha cambiato la propria struttura proprio per essere maggiormente “applicativa” in senso stretto.
L’idea è di rendere il Canone Rai più efficace, aumentando degli introiti ma allo stesso tempo realizzato in modo tale da essere meno “fastidioso”.
Bollette, ecco la nuova tassa che si somma al Canone Rai: “Assurdo!”
A cosa serve il Canone Rai? La tassa televisiva è un’imposta concepita dallo stato che serve per foraggiare primariamente lo sforzo del servizio pubblico nazionale sotto forma di un pagamento su base annua. Per anni questo è stato concepito come “volontario” ma quasi tutti i cittadini hanno sempre evidenziato un sostanziale ostracismo nei confronti di questa imposta, che non a caso è stata una delle più evase in senso assoluto: resta qualcosa di indispensabile, e lo sviluppo dell’attuale formula, che vede l’importo annuo di 90 euro, dilazionato in rate da 9 euro l’una per 10 mesi, sulla bolletta del telefono, si è rivelata quantomeno vincente in quanto seppur “imposta non gradita”, oggi circa il 27 % paga grazie a questo sistema, l’importo in modo spontaneo, contro circa il 2 % del Canone “singolo” precedente.
L’attuale governo sta prendendo in considerazione di applicare la tassa non alla Bolletta della Luce ma a quella di una utenza principale della tariffazione telefonica, in quanto ad oggi le utenze telefoniche sono molto diffuse, molti ne possiedono più di una, questo potrebbe permettere di ridurre il costo mensile a pochi euro. La proposta però non ha messo daccordo, almeno per ora, la stessa maggioranza, ed è anche per questo che per adesso resta un’idea sul tavolo e poco più. In tutti i casi il cambiamento non potrà avvenire ragionevolmente prima del 2025, in quanto l’attuale formulazione necessita di tempo per essere modificata.