L’Ecobonus è costituito da tutta una serie di detrazioni fiscali che il contribuente sfrutta sugli interventi strutturali di riqualificazione energetica. La detrazione fiscale, che è valida ai fini IRPEF, riguarda tutti gli interventi di riqualificazione energetica, la riduzione del rischio sismico, l’installazione degli impianti fotovoltaici ed anche l’installazione di varie colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Per quel che riguarda l’ecobonus, però, non sono previste delle novità rispetto al 2022 e infatti permane la possibilità di usufruire della cessione del credito e dello sconto in alternativa alla detrazione fiscale con la dichiarazione dei redditi. La legge di Bilancio 2023 non è intervenuta riguardo ai requisiti e ai parametri e la proroga è fino al 31 dicembre del 2024.
Al fine di poter però, limitare i fenomeni di illeciti compiuti ai danni dello stato, è stato introdotto il Decreto Antifrode, per cui l’obbligo di visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi sono stati estesi a tutti i bonus casa che vengono usati mediante uno sconto in fattura oppure cessione del credito.
L’ecobonus: che cos’è? Che cosa prevede?
Si tratta di un’agevolazione fiscale che è dedicata alla riqualificazione energetica dell’immobile ed è una misura rivolta a tutti i cittadini che svolgono certi lavori sull’immobile in cui possiedono un diritto reale. Questo bonus prevede un’agevolazione pari al 50% oppure al 65% in base a che tipologia di lavori sono stati svolti. In certi casi specifici, ad esempio, l’agevolazione può perfino raggiungere una percentuale maggiore, e si può accedere anche al Superbonus, se vengono rispettati determinati requisiti.
L’Ecobonus indica le detrazioni fiscali che vengono concesse ai fini IRPEF in relazione agli interventi edili che hanno come obiettivo quello di ridurre i consumi energetici all’interno degli edifici esistenti. L’obiettivo del Governo con l’introduzione di tali bonus è infatti quello di incentivare il settore dell’edilizia e superare l’utilizzo di combustibili fossili favorendo quello delle fonti energetiche rinnovabili.
Sostanzialmente, a seconda della tipologia di intervento di riqualificazione, il contribuente ha la possibilità di ricevere indietro una percentuale di quella spesa e si tratta del 50% e del 65% di quanto è stato sostenuto. Su tutte le tipologie di bonus, che hanno modalità ed adempimenti differenti, è possibile optare per lo sconto in fattura per la cessione del credito ma anche per l’utilizzo della detrazione in dichiarazione dei redditi.
Si tratta comunque sia di lavori che permettono una riduzione del consumo energetico per il riscaldamento oltre che un miglioramento termico dell’edificio. Tale miglioramento può avvenire attraverso diversi lavori: dalle coibentazioni ai pavimenti più nuovi e moderni, alla sostituzione delle finestre o degli infissi ma vediamo che sono anche inclusi l’installazione dei pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.