L’idea che è alla base della tassa televisiva, quasi sempre chiamata Canone Rai per l’assonanza con il servizio pubblico, risulta essere assolutamnete incidente ed in grado di dividere i giudizi, anzi spesso questi sono decisamente portati dal punto di vista del cittadino ad un vero e proprio “ostracismo” nei confronti della tassa televisiva”, che è però indispensabile. Il Canone Rai infatti viene considerato obbligatorio anche se esistono diverse forme di esenzioni, ma fino a che età si paga in Canone Rai?
Non esiste una vera e propria “scadenza” del Canone Rai, però alcune forme di esenzioni si applicano anche all’età del singolo cittadino.
Quale è l’età che può essere considerata come soglia minima per poter lecitamente non pagare il Canone Rai?
Fino a che età si paga il Canone Rai? Ecco la risposta
La tassa televisiva in Italia viene concepita da molti decenni, in modo specifico ha trovato una vera attualizzazione solo a partire dal boom economico, con la naturale diffusione della TV che ha più volte cambiato “volto”, e così è stato anche per questa imposta, chiamta impropriamente “Canone” pur essendo qualcosa in realtà di obbligatorio per tutti i contesti familiari che sono dotati di almeno un apparecchio televisivo, indifferentemente dal suo utilizzo.
L’attuale ordinamento dello Stato per la tassa televisiva prevede i canonici 90 euro dilazionati in 10 rate da 10 euro l’una, che possono essere “evitate” in modo lecito appartenendo a categorie specifiche di cittadini, ad esempio chi non è in possesso di un TV a casa, ma anche i militari di stanza NATO e diplomatici residenti nel nostro paese, oppure i rivenditori di televisori e tecnologie simili.
Non esiste una forma di limite generale legato all’età del Canone Rai, però chi ha almeno 75 anni può fare richiesta dell’esonero del Canone Rai, che deve essere presentato a cadenza annuale attraverso un Caf, il portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ma anche attraverso una raccomandata, scaricando l’apposito modulo presente sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
I 75enni però per veder accolta la propria richiesta dovranno anche disporre di un reddito massimo di 8000 euro all’anno, considerando anche quello del coniuge o di altri elementi in famiglia, non fanno però testo le entrate e quindi i redditi di eventuali colf e badanti.
La domanda di esenzione va come detto effettuata una volta all’anno, se si procede prima del 31 gennaio, questa sarà effettivamente valida per tutto l’anno solare, in caso contrario “scatta” solo dal secondo semestre.