La lira italiana custodisce e “mantiene” viva una forma culturale del passato del nostro paese, anche solo perchè ha fatto parte della vita di varie generazioni di italiani, essendo stata la valuta economica utilizzata negli ultimi secoli, sostituita solo in tempi relativamente recenti, in particolare, nel caso dell’Italia dal 2002. Attraverso un processo di attualizzazione e di cambiamento, nei primi mesi del 2002 le vecchie lire sono state dapprima affiancate e poi sostituite dalle emissioni nuove. E’ evidente che molte forme di moneta delle vecchie lire riescano a mantenere un impatto rilevante nella maggior parte dei casi anche in ambito collezionistico.
Le forme di moneta della vecchia valuta infatti sono state molte e quasi sempre, estremamente interessanti nella loro diversità.
In parecchi casi riscoprire la storia delle monete italiane pre euro è sia un viaggio interessante ma anche in grado di farci scoprire magari monete che hanno un valore sorprendentemente alto.
Hai questa moneta delle vecchie Lire? Ecco quanto può valere oggi, incredibile
Ciò che rende la lira una valuta molto interessante è anche molto spesso il contesto di emissione: periodi travagliati come le due guerre mondiali hanno portato a grossi cambiamenti anche dal punto di vista monetario. Da quando l’Italia è divenuta una repubblica, nel periodo immediatamente successivo alla stesura della costituzione, sono state concepite le prime emissioni del nuovo corso e tra queste spicca sicuramente una moneta un po’ dimenticata anche perchè utilizzata per un numero sensibilmente non così elevato di anni.
Si tratta della moneta da 2 lire Spiga, spesso confusa da occhi poco esperti con la molto più longeva emissione da 10 lire sempre con la spiga di grano. Anche la lega di alluminio utilizzata è la stessa (conosciuta come Italma), ma la sostanza in senso effettivo è molto diversa.
E’ stata infatti coniata dalla zecca di Roma per un numero ristretto di anni, dal 1946 al 1950 prima di essere sostituita dalla variante Olivo (chiamata anche Ape).
Una moneta da 2 lire di questo tipo, riconoscibile dal contadino intento ad arare un campo con un aratro, mentre la spiga è presente sull’altro lato, può valere cifre importanti. Gli esemplari dal 48 al 50 valgono da pochi euro fino a 40-50 euro se in ottimo stato, mentre un pezzo del 1946 è molto più raro e può portare ad un guadagno a seconda dello stato di conservazione dell’esemplare, tra i 100 ed i 500 euro.
Ancora più rare le emissioni del 1947, le più rare in assoluto: un singolo pezzo di questa annata vale almeno 400 euro se in buono stato, ma alcuni esemplari “perfetti” sono stati venduti per importi tra i 1500 ed i 1800 euro.