Le banconote hanno iniziato la loro, vera diffusione, prevalentemente dall’Ottocento, pur esistendo anche in epoche precedenti, ed anche l’Italia ne ha “scoperto” l’utilità praticamente con la fine del 19° secolo, per poi percepire un vero e proprio “boom” con la seconda fase del 20° secolo, anche grazie ad emissioni divenute famosissime, addirittura simboliche in senso effettivo come le 1000 lire. Non solo quelle recenti, adottate ed utilizzate nelle ultime decadi ma anche gli esemplari di 1000 lire con Giuseppe Verdi.
Diffuse in due emissioni distinte esteticamente e dal punto di vista temporale, queste banconote hanno avuto una più che discreta diffusione tra gli anni 60 ed 80.
Oggi sono decisamente ricercate in quanto rare, anche se alcune in particolare presentano un livello di rarità tale da giustificare anche l’interesse di molti appassionati. Quali sono e quanto valgono?
Cerca subito Giuseppe Verdi sulle 1000 Lire: ecco quanto valgono
Giuseppe Verdi è stata una figura molto importante per il nostro paese, talentuoso compositore e musicista, ha sviluppato numerose opere ancora oggi famosissime, che hanno avuto anche un impatto sociale e politico rilevante nel corso della sua carriera longeva.
Ha avuto l’onore di essere ritratto su numerose opere, statue, quadri ma anche due forme di banconote, come queste 1000 lire. Si tratta di due esemplari definiti e distinti che oggi sono molto ricercati, soprattutto la prima serie, che è riconoscibile per la colorazione tendente al bianco della carta moneta. Diffusa dal 1962 al 1969 è oggi molto ricercata ed in linea di massima una banconota di questo tipo vale tra i 30 ed i 100 euro, ma esistono esemplari ancora più rari ed interessanti, ricercando il tipo di seriale. Quelle comprese nella parte iniziale tra A42 ed L43 possono superare un valore di 300 euro se il pezzo è tenuto molto bene, discorso diverso per le banconote sostitutive, riconoscibili dalla presenza iniziale sul seriale di una lettera X o Z, che valgono anche di più in particolare quelle che iniziano per Z08, Z09, Z10, X14 possono valere anche oltre i 650 euro.
La seconda serie, diffusa dalla fine del 1969 al 1981 è meno rara ma comunque rilevante se si trovano i “pezzi giusti” nello specifico bisogna fare attenzione agli esemplari che iniziano per XA, le sostitutive più rare e ricercate.
Quelle che terminano per A possono avere un valore massimo di 500 euro (il prezzo medio è sui 60-70 euro), se termina con M il valore massimo supera di poco i 200 euro, idem per quanto riguarda l’ultima lettera se è una H o G.