La struttura della carta moneta ha permesso nel corso degli ultimi secoli la diffusione delle banconote che da comuni documenti improntati ad essere concepiti attraverso i sistemi bancari, sono divenute le principali forme di “denaro” utilizzate abitualmente anche nel presente. Le banconote cambiano volto e funzione a seconda del contesto di provenienza e risultano essere nella maggior parte delle situazioni qualcosa di riconoscibile.
Anche l’euro, che esiste da relativamente pochi anni, poco più di un ventennio, ha visto già diverse mutazioni, che non sono terminate ma che proseguiranno.
Eppure alcune banconote attuali saranno presto dismesse, cosa del resto già accaduta nel recente passato. Quali sono?
Non puoi usare queste tre banconote: assurdo, ecco quali
L’euro è stato originariamente concepito per essere sviluppato in otto formati di carta moneta, tutti diversi nelle dimensioni, nella capacità di acquisto e nell’aspetto, determinato da colori predominanti, ma già da diversi anni le banconote che sono via via stampate esistono in sette formati e non più otto, per motivazioni piuttosto evidenti.
Da circa un decennio infatti l’emissione dal valore più alto, quella da 500 euro, non viene più stampata da nessuna nazione europea, a causa di dettami specifici e precisi da parte dell’Unione Europea e della BCE, la Banca Centrale Europea: questo formato infatti risulta essere stato più un “problema” che una forma di vantaggio per le nazioni, in quanto l’elevato potere d’acquisto di un singolo esemplare è stato spesso impiegato in modo illecito per evadere le imposte sulle transazioni oppure per “muovere” ingenti spostamenti di denaro, senza una opportuna tassazione e verifica.
In un contesto europeo sempre più legato ai pagamenti elettronici anche l’euro in prospettiva sarà privo dei “tagli maggiori” proprio per non incentivare le transazioni con i contanti, in particolare quelle ingenti, così da apportare una migliore tracciatura delle transazioni: dal 2024 inizierà il processo che porterà allo sviluppo delle banconote della terza serie, che saranno sicuramente prive della già assente 500 euro ma anche formati come la 200 e 100 euro potrebbero “dire addio” o comunque subire una netta riduzione nella diffusione, esattamente per il cambio “di rotta” deciso sia dai governi nazionali ma anche dalle realtà finanziarie europee e comunitarie.
Questo però a dispetto di quanto si può pensare, non renderà eventualmente le banconote precedenti non più utilizzabili: l’Unione Europea mantiene la validità delle banconote della prima serie, incluse quelle da 500 euro, quindi difficilmente sarà effettuato un vero e proprio “cambio di direzione” in tal senso.