La simbologia sulle monete, anche italiane, rende ancora oggi riconoscibilissime emissioni altrimenti difficilmente considerabili tali anche a distanza di decadi o addirittura secoli. Proprio la lira italiana, considerata una delle più facili da riconoscere anche oggi, a distanza di oramai molti anni dall’uscita di scena è ancora in grado di essere una valuta altamente interessante e sicuramente in grado di essere influente in moltissimi ambiti, anche quelli economici, come la moneta con Minerva, dal valore di 100 lire, diffusissima in tirature importanti, eccezion fatta per alcune molto più rare.
La 100 lire Minerva ha costituito una moneta tra le più comuni e diffuse del 20° secolo, impiegata per quasi mezzo secolo con grande diffusione.
Come riconoscere un semplare tradizionale, comune a tutti, da un pezzo realmente raro e diffuso?
Hai questa rara moneta con Minerva? Ecco il valore odierno, pazzesco
La moneta con Minerva è stata concepita nei primi bozzetti nella prima metà degli anni 50, tra l’altro come molte altre emissioni conosciute: dopo la seconda guerra mondiale infatti e l’iniziale deprezzamento della valuta, nuove emissioni sono divenute necessarie, proprio come la 50 e la 100 lire che sono state largamente dapprima coniate e poi utilizzate.
La 100 lire con Minerva, divinità romana della saggezza ma anche della guerra, è stata la “modella” per rendere questa moneta molto distinguibile, trovandosi in tunica corrispondente al periodo romano, con tanto di elmo, mentre si trova a poca distanza da un albero di alloro, dalla forte simbologia di successo.
E’ stata sviluppata nella sua prima e più diffusa tipologia di versione dalla metà degli anni 50 fino al 1989, rimpiazzata ma solo per pochi anni dalla versione “piccola”, e poi dall’ultima 100 lire in ordine di diffusione, la versione Italia Turrita. Emissione sviluppata in numerosissime tipologie ed entità effettive, non vale molto nella maggior parte dei casi, superando i 10 euro per valore solo in caso di pezzi realmente tenuti alla perfezione. Particolarmente interessante risulta essere ad esempio una moneta del 1955 che può valere da circa 10 euro se in buono stato fino a 300 euro, ma solo se si trova in uno stato di conservazione praticamente pari al nuovo, altrimenti bisogna cercare le monete con alcuni particolari diversi come gli errori di conio.
Uno dei più famosi è datato 1972, e vede una piccola barretta in diagonale riportata a fianco dell’anno di coniatura, sulla sua destra. Emissione rara che può portare un singolo esemplare a valere oltre 100 euro se in buono stato, fino a 600 se in perfetto stato.