Ci sono invenzioni che come poche altre, sono riuscite a diventare ed in molti casi anche a restare fortememente iconiche e operative in ambiti concettuali, portando una differenza tra “prima” e “dopo”. Oggi siamo abituati a considerare le comunicazioni umane come quasi immediate grazie a dispositivi come smartphone e computer ma in misura diversa seppur non meno impattante anche il francobollo ha avuto e continua ad avere a distanza di qualche secolo un enorme impatto a partire dal primo in assoluto che è giustamente configurato come “storico”.
Questo curiosamente non è tra i più rari al mondo e quindi non è tra i più ricercati in senso assoluto ma ha un valore comunque per nulla disprezzabile.
Interessante anche per il compendio di rivoluzioni che ha permesso un piccolo oggetto come questo. Ma qual è e quanto vale oggi il primo francobollo?
Conosci il primo francobollo della storia? Ecco quanto vale oggi
Il concetto di affrancatura è nato abbastanza “tardi” se si considera la nascita della corrispondenza, in realtà forme di “tasse” ed imposizioni erano già presenti prima dell’Ottocento ma in forma non così pratica, mentre il concetto del francobollo è legato ad una valuta vera e propria, da un valore riconoscibile dai vari servizi postali che sono disposti direttamente sull’oggetto da inviare così da “pagare il trasporto”, portando quindi a non doverlo fare, da parte del ricevente / destinatario.
Ha quindi il carattere di una tassa pagata in anticipo, o una franchigia infatti il termine filatelia deriva proprio dall’unione di due parole, filos e telia, dal greco. Solo con l’Ottocento si è arrivati ad un progressivo concetto di macchine disposte in modo preciso alla realizzazione dei francobolli, ed il “papà” dell’affrancatura è stato un funzionario britannico, Sir Rowland Hill che nel 1840 ha concepito la prima funzione ufficiale della macchina atta a replicare francobolli da singoli, grandi fogli.
Il primo francobollo della storia quindi è datato 1840 ed è il Penny Black, così chiamato dal colore nero e dal valore di un penny britannico, riconoscibile dal volto della regina Vittoria.
Il primo esemplare presentava già una superficie gommata sul retro, così da poterlo attaccare , ma era ancora privo di dentellatura, “invenzione” concepita successivamente per separare in maniera più semplice un esemplare dall’altro.
Ha avuto una “vita breve” curiosamente proprio per il colore nero che non permetteva la visibilità dei vari timbri postali, da qui la maggior parte dei francobolli concepiti successivamente presenta oltre che disegni più complessi anche una palette di colori più vivaci.
Il valore di un Penny Black in ottimo stato non è elevatissimo ma può far comunque guadagnare fino a oltre 3000 euro.